Descrizione : Il PAI, introdotto dalla direttiva sui BES del 27/12/12 e dalla circolare ministeriale del 6/03/13", è un documento che “fotografa” lo stato dei bisogni educativi/formativi della scuola e le azioni che si intende attivare per fornire delle risposte adeguate.
Ciascuna istituzione scolastica, nell’ambito della definizione del PTOF, predispone il Piano per l’inclusione che definisce le modalità per l’utilizzo coordinato delle risorse, compresi il superamento delle barriere e l’individuazione dei facilitatori del contesto di riferimento nonché per progettare e programmare gli interventi di miglioramento della qualità dell’inclusione scolastica.
La proposta di Piano Annuale per l’Inclusività viene redatta al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno) dal Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI), discussa e deliberata in Collegio dei Docenti e inviata agli organi competenti (UU.SS.RR., GLIP, GLIR), per la richiesta di organico di sostegno, e alle altre istituzioni territoriali come proposta di assegnazione delle risorse di competenza, considerando anche gli Accordi di Programma in vigore o altre specifiche intese sull'integrazione scolastica sottoscritte con gli Enti Locali.
A tal fine, relativamente all'area dei Bisogni Educativi Speciali, il GLI procede ad un’analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati durante l'intero anno scolastico, e formula un’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e non, per incrementare il livello di inclusività generale della scuola nell’anno successivo.
Scopo del Piano è anche quello di rilevare le tipologie dei diversi bisogni educativi speciali e le risorse impiegabili, l’insieme delle difficoltà riscontrate, l’importanza degli interventi educativi e delle strategie didattiche in una direzione inclusiva.
Nell'ottica di sviluppo e monitoraggio delle capacità inclusive della scuola, il P.A.I. va inteso come uno strumento che contribuisce ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei “risultati” educativi, per creare un contesto educante dove realizzare concretamente la scuola “per tutti e per ciascuno”.
Esso è prima di tutto un atto interno della scuola autonoma, finalizzato all’auto-conoscenza e alla pianificazione, da sviluppare in un processo responsabile e attivo di crescita e partecipazione. Il PAI è lo strumento per una progettazione dell'offerta formativa in senso inclusivo, è lo sfondo ed il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni, le linee guida per un concreto impegno programmatico per l’inclusione, basato su una attenta lettura del grado di inclusività della scuola e su obiettivi di miglioramento, da perseguire nel senso della trasversalità delle prassi di inclusione.
Allegato :
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Descrizione : Nell'area dei Bisogni Educativi Speciali sono comprese tre grandi sotto-categorie: della disabilità; dei disturbi evolutivi specifici e dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale. Per cui, gli alunni con BES sono quelli:
- con disabilità (fisica, psichica, intellettiva, sensoriale, sindromi specifiche);
- con disturbi specifici dell'apprendimento (D.S.A);
- con deficit da disturbo dell’attenzione e dell’iperattività (A.D.H.D.);
- con funzionamento cognitivo limite (Q.I. globale 70-85);
- con disturbi del linguaggio, della coordinazione motoria, delle abilità non verbali, della disprassia, dello spettro autistico lieve;
- con disagio socio-economico, linguistico e culturale;
- adottati;
- fuori dalla famiglia di origine.
L’integrazione degli alunni in situazioni di svantaggio cognitivo, fisico e culturale, è realizzata attraverso percorsi individualizzati, in stretta interazione tra famiglia, scuola e territorio.
Gli alunni con disabilità vengono seguiti dal docente di sostegno, risorsa della classe e dell’intera scuola, e per loro viene redatto il Piano Educativo Individualizzato (PEI), che determina il percorso dell’alunno in accordo con la famiglia e l’unità multidisciplinare dell’ASL.
Per gli altri alunni con bisogni educativi speciali sono previsti piani didattici personalizzati (PDP), stilati dal consiglio di classe, in accordo con la famiglia.
Al fine di attuare livelli sempre più alti d’inclusività, è stato stilato il PAI (Piano Annuale di Inclusione), nel quale sono definiti i ruoli e le responsabilità di tutti gli “attori” che intervengono sulla disabilità e sul disagio scolastico e le azioni didattico – educative da intraprendere (accoglienza, progettualità, modalità di verifica e valutazione).
Dalla lettura dei dati, negli ultimi anni, si evince un elevato numero di bambini con disagio psico-sociale, la persistenza di episodi di bullismo latente o dinamiche relazionali conflittuali all’interno delle classi, la registrazione di casi di disfrequenza. Tutte queste situazioni sono gestite e fronteggiate sul momento dal team docente, attraverso varie azioni. Ma la scuola da sola non può risolvere tutte le problematiche del disagio, ha bisogno del supporto di personale specializzato, le cui azioni sono più mirate.
Per la promozione del benessere psicologico e la prevenzione del disagio, il nostro istituto ha provveduto a stipulare un protocollo d’intesa con l’associazione “Diversamentalità”, che ha sede a Formia (LT) in via Degli Orti, 32 C.F. 90066680597 nella persona della psicologa/psicoterapeuta dott.ssa Maria Rosaria Apicella (iscritta all’ordine degli psicologi della Regione Campania n° 4389.
La sua azione si esplica attraverso:
- lo sportello di ascolto, rivolto ai minori e alle famiglie;
- attività di osservazione in classe;
- laboratori esperienziali con il gruppo classe, sia per risolvere dinamiche relazionali negative, sia per prevenire ed eliminare i disagi legati alla comunicazione e alla relazione in bambini con bisogni educativi speciali.
Il nostro Istituto, in linea con la normativa vigente, ha stilato un Protocollo di Accoglienza per alunni stranieri che è uno strumento operativo a disposizione del personale docente e non docente della scuola.
Esso assicura l’inserimento attraverso l’accoglienza, l’alfabetizzazione con strumenti didattici flessibili, la collaborazione con le nuove famiglie in un’ottica di scambio interculturale.
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